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La Nana, che le altre sere cercava sempre di star vicina al sior Toni per farlo ridere, adesso mostrò invece un raccoglimento edificante, una fervorosa pietà. Finiti i cinque misteri, interruppe la nonna celebrante per osservare che alla vigilia d’una gran festa si poteva dire anche gli altri dieci. Il sior Toni guardò spaventato la padrona vecchia, che, per suo conforto, rispose: «Tropa grazia, tropa grazia» e si tenne al programma.

Detto il «terzeto» la buona signora propose alla nipote di uscire a spasso con la zia e col fattore. A questi due l’idea parve alquanto strana e il faceto sior Toni brontolò nell’uscire: «Dove andemoi po? A beverghene un goto?» Ma la contessina Nana capi che la nonna le offriva tacitamente di andare incontro al maestro perchè il treno di Vicenza arrivava a Thiene alle sei e mezzo e dalla stazione di Thiene a casa Ferretto non s’impiegavano, in carrozza, più di venti minuti. Quando la Nana, che per verità cominciava a trepidare un poco, prese la via di Thiene, capì anche il sior Toni. Ma la zia Nina, che s’entusiasmava per le bellezze delle stelle e della neve, per la