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Gegia Ferretto. Né coloro, né costei si lagnavano mai del freddo; quelle, forse, perchè lo Zelotti le aveva bene e abbondantemente impastate di sangue caldo e di carne soda, questa perchè non aveva quasi più nè sangue, nè carne ma solo un fine, chiaro e tranquillo spirito, ribelle a qualunque gelo.

È giusto dire che in quel paese, almeno la parte anziana della popolazione è generalmente provveduta di uno straordinario temperamento fisico per cui si vedono i più pacifici e tepidi individui, quando vengono assoggettati, nell’inverno, a una temperatura di dieci a dodici gradi R., diventare roventi, sbuffare, spalancare gli occhi con l’espressione più turbolenta. Tale non era però il temperamento della siora Nina, la figlia della signora Gegia, una damigella di quarant’anni, gialla, magra, vizza, che aveva sempre freddo e non osava mai lagnarsene alla mamma. Ancor meno era tale il temperamento della contessina Nana Dalla Costa, nipote della siora Gegia in linea retta e della siora Nina in linea collaterale; e il conte suo genitore, vedovo e carico di faccende, considerando certi nascenti