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grandezza. Anzi la ho presentita, Le dirò. Perchè una volta, pensando alla storia della letteratura italiana, ho scoperto che in Italia, quando nasce un grande poeta, entro poco tempo ne nasce un altro. Guardi Dante e Petrarca, Ariosto e Berni, Tasso e Tassoni, Manzoni e Leopardi. Anche nel nostro secolo ne abbiamo due. Non parlerò di quello che è nato prima. Testa forte, signor mio, testa grande, ma nato sotto una stella disperata. Il mondo non conoscerà mai quel nome. Io lo conosco, è nato nel 1829, anno di guerra, anno di carestia, anno del diavolo. Lei è nato nel 1843, mi pare?
X. (fa un cenno affermativo).
Snìchele — Sicuro, vi è quasi la stessa differenza di età che fra Manzoni e Leopardi. Io dunque ho letto il Suo libro. Una rivelazione, signore. Quella modernità di concetti, quella classica perfezione di forma....
X. (sorridendo) — Grazie, grazie.
Snìchele — Perchè Lei ha studiato molto anche i greci; dica la verità. Per esempio, quei versi dell’ode sullo Spartaco di Vela: