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Pentandria Monoginia. Pent. Diginia 45


margini dei campi, nei filari delle viti, e nei boschi. Albero.

Si coltiva d’alto fusto per uso dei carraj, con cui si fanno assi, mozzi di ruota ed altro, e nei filari delle viti per loro sostegno. La scorza interna dei virgulti è raccomandata nelle malattie cutanee, e nell’artritide. Si fà il decotto con O. j — ij di scorza in lib. ij d’acqua, bollita fino alla rimanenza della metà.


LVIII. I. Petali inflesso — cordati, esterni maggiori. Frutto ovato e per ogni parte ispido di peli, od aspro di pungiglioni. Invogli parziali ed universali di più foglioline pennato — fesse.

80a. D. Carota. Foglie due volte pennate, foglioline ovate, pennato — fesse, lacinie lineari acute, picciuoli settenervosi, frutti ispidi.

Daucus carota. Pastriciano, Pastinaca selvatica, capo bianco, carota selvatica. Ver. Pestenala. Off. Daucus sativus.

Fiori bianchi, al centro un rosso sterile. Maggio. L’estate. Nei campi, nei prati, e nei pascoli. Bisannuale.

Si mangia in Primavera cotta in acqua con olio, sale, pepe, ed aceto dai contadini prima che metta il fusto.

La carota coltivata negli orti è la stessa ingentilita mediante la coltivazione, e ve n’ha di bianche, di gialle, di rossiccie.

La radice contiene un principio mucilaginoso, zuccherino. È blandente diuretica. Il decotto è raccomandato nella stranguria. I semi sono stimolanti, antelmintici.