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Triandria Diginia. | 11 |
La radice odorosa fu usata come stomatica, menagoga, si masticava(?) da chi aveva ulcere nella bocca, o denti guasti, per corroborare le gingive e correggere il cattivo odore. Serviva anche per dar odore alla polvere di cipria, che si spargeva sui capelli, da cui pare ne avesse questa preso il nome. Si può credere non essere stiriaca poichè tanti pidocchi vivevano sulle incipriate teste.
Ordine II°. Diginia. Due Pistilli.
Osserv. Le piante di quest’Ordine qui descritte appartengono alle gramigne, ed hanno il fusto a nodi ed inguainato dalla base delle foglie, che sono tutte lunghe e strette, o lineari, ed i fiori contenuti in Glume o Loppe detti volg. Bulla; molte glume sono anche sormontate da reste, volg. stacaroni. Danno quasi tutte eccellente pastura ed ottimi foraggi.
XIV°. Panico. Cal. (la glume esterna) di due pezzi.
Cor. (le glumi interne) maggiore del calice bivalve. Glume esterna maggiore dell’interna.
18a. P. Dattilo. Rad. strisciante, spighe dilatate, distese, pelose alla base. Fiori solitarj attaccati ad una sola parte, e disposti in fila.
Panicum dactylon. Gramigna. Capriola. Ver. Gramegna. Of. Gramen.
Fiori verde — rosseggianti Lug. o Ag. o nei campi, e negli orti,