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Dioeccia Monodelfia. Poligamia Monoeccia

Le bacche del Ginepro fornite di un’olio volatile copioso, e di un principio resinoso, d’odor pregnante, sapor aromatico, dolce e grato allo stomaco, sono stimolanti e promovono l’orina ed i flati. Il legno gode delle stesse proprietà, ma più deboli. La resina(?) volgarmente detta Sandracca più raramente suol usarsi in medicina. Le bacche sono celebrate nell’idrope, nell’asma, nel catarro, nelle malattie della cute, nella dispepsia. La dose della polvere delle bacche o del legno è di dram. ss. Per l’infuso dram. jv. In lib. j d’acqua o di vino. Inoltre colle bacche si preparano estratto, Roob(?), acqua distillata, olio volatile, ed alcool.
CCX. Rusco. Perig. 6partito, patente, o raramente globoso. Filamenti riuniti in picolo tubo ventricoloso, portante all’apice 6. antere nei fiori maschj, nudo nelle femine. In queste germeI. Stilo I. Stimma I; bacca globosa, triloculare, loculi di 2. semi.
271. R. pungente. Caule ramosissimo, foglie sessili, elittico-lancio-late, pungenti, sopra florifore nude.
Ruscus aculeatus. It. Pungitopo, Ruschio, Spruneggio, Brusco. Ver. Ruschio. I getti freschi Scovette. Off. Ruscus.
Fio. Bianco-bianchicci col nettario violaceo-pallido. Bacche color di minio. Ag.to, Mag. Nelle siepi, e negli sterpi. Suffrutice sempreverde.
La radice di sapor dolcigno indi amaro si mette tra le 5. radici aperienti; il suo decotto si prescrive nella fisconia addominale; nelle malattie della cute, nell’itterizia, nell’idrope, nella soppressione dell’orina, e dei mestrui. I getti freschi detti in Ver. scovette si mangiano come gli asparagi.