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Dioeccia Pentandria.

Moltiplicate assai, ma pare che in alcuni stadi della vita del filugello sia utile ricorrere al selvatico, o Moro dal seme.
I frutti del Moro, detti more sono dolci, mangiabili bianchi, rossi, o neri.
Oss. Il Moro nero detto in Ver. Morar de mora garba appena si conosce in paese. Del Moro papirifero non abbiamo che qualche maschio in Territorio, ed io credo d’averne uno dei più belli.
CCIV. Umolo. Masc. Perigonio in 5. parti. Stami con filamenti corti, antere lunghe. Fem. Perigonio di una foglia brateiforme, minimo, unito alla base. Germe I. Stili e stimmi 2. Seme uno con arillo dal perigonio moltissimo ampliato e membranaceo, cinto al di sotto.
263. U. Luppolo. Scandente; foglie cordate o trilobate, dentate.
Humulus Luppulus. It. Luppolo, Ver. Bruscandul, Urtizzon. Il frutto Cervosa.
Fiori verdognoli. Lug. Ag. Nelle siepi, e nei filari delle viti, e nei boschi ove si alza su pegli alberi avviticchiandosi in modo da stringerli a segno di segnarli a spira con forte ingrossamento del legno col trattenervi la salita e discesa dei sughi nutritivi. Perenne.
In Primavera si mangiano i nuovi getti, che sono ricercati come rinfrescanti e purganti il sangue. Si tengono anche come diuretici. I frutti di odor aromatico, tetro, sono amari, narcotici, e stomatici. Si usano di più per condir la birra dai Tedeschi, dai Francesi, dagl’Inglesi, ed anche da poco tempo dagli’Italiani, che non si vergognano di voltar le spalle al più prezioso dono, che la natura ha fatto al loro paese. Per noi: viva il vino,”Evoè Evoè viva Bacco il nostro Rè.” Così il Redi?.