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Monoeccia Monodelfia.
di un seme per una.
258. R. comune. Caule erbaceo, bianchiccio per una polvere di cui è coperto; foglie peltate palmate; lobi lanciolati, dentati a sega. Stimmi 3. bifidi all’ apice. Caselle coperte da punte.
Ricinus communis. It. Ver. Ricino. Off. Ricinus.
Fiori giallognoli. In estate. Venuto dall’ India orientale si coltiva per uso di Spezieria. Nel suo paese nativo è arboreo, e perenne, come anche nell’ isola di Candia; tra noi annuo.
Dai semi spognliati della scorza acre e velenosa si estrae un’ olio fisso, catartico, antelmintico, che nelle costipazioni, dissenterie, coliche e contro i vermi si preferiva assai spesso, specialmente come purgante. È l’ alessifarmaco(?), quasi il rimedio universale; lo ordina lo Speziale; il Cappellano, la Comare, le donnicciole, ed ha solo tra i purganti sostenuta la propria riputazione a fronte dell’ elisir di de Roy.
CXCIX Cocomero. Cal. 5 partito, lacinie subulate. Cor. campanulata a 5. lobi. F. M. Filamenti 3, di cui 2. uniti alla base; antere unite. F. Fe. Filamenti 3. sterili; Stilo 1. Stimmi 3. grossi, bipartiti. Pepone(?) inferiore grande a tre cavità; logge divise da un intermezzo membranaceo, sugoso di più semi, disposti in due ordini, ovati compressi col margine acuto.
259. C. Melone. Caule ispido, prostrato, sarmentoso; foglie cordate, angoloso-dentate, angoli rotondati; fiori ascellari; poponi rotondato-ovati, solcati, reticolati.