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Ginandria Monandria.
cui semi possono servire a far olio ed a mantenere i volatili domestici.
[Classe XXa. Ginandria. (maschio e femmina) Stami, che nascono dal pistillo, e non dal ricettacolo. ]
CLXXVII Orchide. Perigonio a forma di petalo aderente al germe od all’ovajo, 6. partito, irregolare, lacinia superiore fornicata, inferiore ( o Nettario ossia labbro) variamente lobata, corniculata sotto alla base. Stilo grosso, Stimma convessa anteriore. Antera a due vacui, terminale, riunita. 242. O. Morio o buffone(? ). Bulbi subrotondi, petali ottusi, conniventi, labbro trilobo, lobo di mezzo smarginato, laterali crenulati od interissimi, corno ottuso ascendente, più breve del germe. Orchis Morio. It. Morio, Testicolo di carne. Ver. Monega. Off. Rad. Salep. Foglie senza macchie. Fiori porporini o violacei; labbro spesso marcato con macchie più cariche. Aprile e Maggio. Comune con varie altre specie di questo genere nei prati. Perenne. Coi bulbi o radici tuberose, a guisa di testicoli, di questa pianta specialmente dell’O. bifolia che si distingue per avere due sole foglie od al più tre, ed i fiori bianchi odorosi; dell’O. maschio distinguibile per le foglie macchiate di scuro, e pel corno ottuso, della lunghezza del germe, e di varie altre specie a radice testicolate comuni nel Territorio, conosciute col nome di Moneghe, si prepara quella sostanza, che chiamasi Salep o Salap, ch’è mucilaginosa, nutritiva, glutinosa, e si ordina nella tabe, e nella dissenteria. La dose è di dram. Ij di polvere