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Singenesia Superflua.

L’ erba d’ odor grave, di sapor fortemente amaro si raccomanda come stomatica, antelmintica nella dispepsia, nelle intermittenti, nell’amenorrea, e nell’ itterizia. Se ne prepara infuso acquosoe vinoso, tintura, estratto, e conserva. La dose della tintura è di goccie XXX a LX. e più; dell’ estratto dram. ss.
225. A. volgare. Foglie sotto tomentose; cauline pennato-fesse; lacinie lanciolate, un poco dentate, acute; florali indivise, lineari, lanciolate. Fiori quasi sessili, bislunghi, eretti; calici tomentosi.
A. vulgaris. It. Amarella, Canapaccia. Ver. Canapazza. Off. Artemisia.
Fiori giallo-foschi. Lug. a 7bre. Nelle siepi, lungo i fossi e nei campi. Perenne.
L’ erba era una volta lodata come antisterica, ed emenagoga, ora del tutto trascurata.
226. A. cerulescente. Foglie biancastre, lanciolate, intette; quelle della radice incise; fiori bislunghi, peduncolati, pendenti.
A. cerulescens. It. Assenzio Marino, Artemisia Santonico. Ver. Santonego. Perenne.
Fiori giallastri. Lug. a 7bre. Comune in riva al mare, nei prati salsi. Perenne. È stata magnificata come sicuro febbrifugo, nè puossi negarle la facoltà antifebbrile, ma non con tanta certezza. Trent’ anni fa’ ne fù spedita dal Territorio a cerri(?) per la Romagna. Ora si usa più come antelmintica che altro. Giova però senza dubbio presa 3, o 4 volte al