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Diadelfia Decandria.
Fiori porporini, raramente bianchi. Segmenti del calice lanceolati, puntiti. Giugno ed estate. Nei prati e lungo le strade troppo comune. Perenne.
La radice subacre, ingrata dicesi aver qualità diuretica, e si usa il suo decotto nella renella, nell’ idrocale(?), nell’ itterizia, nella fisconia addominale. Doce O. ss-j. di radice bollita in lib. j. d’ acqua sino al consumo della terza parte.
Oss. L’ Ononide spinosa, e l’ O. campestre secondo gli autori sono varietà di quella degli antichi. È però maggior il danno che reca ai prati ed al fieno di quello di esser possa(?) la sua virtù medica.
CXLIV. Colutea. Cal. campaniforme, a 5. divisioni. Carena ottusa. Stilo barbato al di fuori in tutta la lunghezza. Legume vescicoloso, membranaceo, di più semi. Sutura superiore entro gonfia, seminifera, aprendosi.
200. C. arboscello. Fruticosa, foglioline elittiche, tonde, spesso intaccate, stipole lanciolate; racemi irsuti. Vessilli gobbi, abbreviati. Legumi chiusi all’ apice.
Colutea arborescens. It. ed Off. Erba vescicaria, Sena falsa. Ver. Schiopeti.
Fiori gialli. Giugno, Luglio. Sui monti e nelle vigne (oliveti) del Territorio.
Le foglie di questa pianta si possono sostituire a quelle della sena, ma in quantità maggiore, o quasi doppia.
CXLV. Fagiuolo. La carena cogli stami, e collo Stilo avvolta in spira.
201. F. volgare. Caule volubile; racemo solitario più corto delle