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nella libertà d’una intimità cara dopo le ore d’ufficio e l’esaurimento del lavoro.
— Perchè non prendete moglie? gli ho chiesto.
Non s’è spaventato, m’ha anzi confessato che ci pensa e che lo farebbe volentieri se... se... se...
Una lunga teoria di condizioni che lascio esporre a lui.
— Mi son formato il mio tipo ideale di compagna e non so rinunziarvi. D’altra parte ho paura di non riuscire a scoprire una realtà che risponda al mio sogno.
— Sentiamolo questo sogno, se è lecito.
— Figuratevi! Vorrei una donna che riassumesse per me tutte le dolcezze e tutto il sorriso della femminilità, che sapesse essermi insieme amica, amante, sorella e magari madre; una donna nella quale fidare e riposare, confidarmi e gioire, perdermi e confortarmi.
— Un ideale sublime.
— Sì, e irrealizzabile.
— Perchè?
— La realtà è così diversa! Io mi guardo troppo intorno e ancora non ho trovato una donna che mi conforti a sperare. Non ch’io sia pessimista in tema femminile, sapete. Ri-