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mento, ma dell’esaltazione del sentimento; non della fiamma, ma della febbre; non della tenerezza, ma della passione.

In questo senso, l’amore passa, e se non rimane a sostituirlo un sentimento meno ardente, ma più profondo fatto d amicizia e di stima, di tenerezza e di devozione, la convivenza diventa sacrificio e martirio.

L’amore passa, non perchè trovi la sua tomba nel matrimonio, come sosteneva Alfred de Musset, ma perchè è di sua natura caduco; passa nel matrimonio, impallidisce e si spegne fuori del matrimonio, nel turbine della passione, nella trepidazione della irregolarità.

L’uomo è incapace di passioni non caduche e per una strana anomalia, a ogni svolto della via del sentimento, pronunzia le parole irrevocabili: per sempre! coll’illusione perfetta della sincerità. Vero è che codesta illusione, comune a tutti gli amanti e senza la quale l’amore non sarebbe amore, costituisce il fascino e la poesia del sentimento, l’essenza della febbre, il sapore dell’ebbrezza; ma senza di lei, quante catastrofi sarebbero evitate e quante delusioni e quanto schianto!

Perchè tutti i dolori e i drammi e le tragedie d’amore sono generate da questo fatto