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dugentocinquanta lire al mese, il farsi un vestito diventa un dramma; la pigione, uno spettro; la prospettiva d una numerosa figliolanza, un incubo.



Così, la fanciulla non sposa.

— Poco male — pensa il padre — ha venti anni soltanto, può aspettare.

E la madre dice a se stessa.

— È bella, sarà fortunata, sposerà un signorone.

In quest attesa, accompagna la figliola dovunque si offra l’occasione di metterla in mostra — dalla chiesa ai teatri e dai balli bianchi alla passeggiata e al concerto — e perchè la sua delicata bellezza fatta sopratutto di giovinezza, di grazia, di quel non so che di melanconico, di sognato, che costituisce tutto il fascino dell’innocenza, la distingua fra tutte, impone alla fanciulla una toeletta che non è affatto in armonia colla sua posizione economica e che aumenta ancora la difficoltà di collocarla.

Ma gli anni passano e il signorone non arriva. Si succedono invece le speranze, le trepidazioni, i sogni: ogni nuovo flirt schiude un