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grandi occhi di viola fra lunghe ciglia dorate.
Tutte costoro sapevano la vita e sapevano l'amore. Spuntava sui loro passi il desiderio.
Ma fosse anche vero che la falange delle irrequiete sia formata unicamente dalle cenerentole dell'amore, dalle diseredate del sentimento, la constatazione non sarebbe ancora argomento di confutazione e tanto meno ragione di ostilità.
Chi non sa che qualunque ribellione suppone un malcontento?
Le donne che si agitano per ottenere nuovi diritti rispondenti a doveri dolorosissimi sono delle malcontente, sì. Certo, se tutte le fanciulle potessero, stendendo la mano, scegliersi con il consenso dell’intelletto e del cuore il compagno per la vita e trovassero in lui anche il sostegno materiale, la questione femminista non esisterebbe più. Chi vorrebbe abbandonare la dolce via inghirlandata di rose per tagliarsi la strada solitaria, solitarie, fra i rovi?
Esisterebbe forse ancora una questione femminile affidata alla evoluzione e risolta, o risolvibile con una riforma educativa, ma il problema non saprebbe di spasimo e non gronderebbe lagrime.