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Usciamo dalla penombra mistica.

Fuori è una gloria di sole nel quadrato chiuso della gran piazza cintata dal porticato claustrale, dove un tempo sostava la folla dei pellegrini accorrenti per la festa del Perdono.

La piazza si apre sopra una via d’Assisi: sulla Basilica, sul Convento. Ma nel Convento la vita monacale tace. Essa s’è ritirata nel chiostro esiguo dietro l’abside della Basilica; sotto il colonnato bianco imponente maestoso, aperto non sul chiostro ma in faccia alla vallata ed alle lontane colline azzurre, e al cielo e al sole risuona l’eco d’una rinnovata vita gaia, spensierata e lieta. L’antico Convento è diventato collegio per i pupilli dello Stato, gli orfani dei maestri italiani.

Il cerchio magico di poesia non è interrotto.