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le stagioni: accanto al saio, un paio di sandali cuciti da Santa Chiara; un paio di rozze scarpe grossolane, calzate dal Santo; l’abito che Egli indossava morendo; un lembo di pelle d agnello imbevuta del sangue delle stimmate; il cilicio del Santo, formato di grosse spine passate attraverso una corda: un pezzo di pergamena colla formula della benedizione di S. Francesco, scritta dalla mano stessa del Santo e donata a Frate Leone; infine, la Regola del Primo Ordine Francescano, tracciata anche quella dal Serafico e conservata dentro un quadro.
Questa, l’eredità materiale, trasmutata ormai anch’essa in suggestione di spiritualità. L eredità morale è riassunta in un altro quadro, che sta di fronte a quello dov’è custodita la Regola, e dove è tracciata la fioritura rigogliosa dell’albero francescano. Quanti rami da quel tronco unico! Francescani, francescane. Minori Conventuali, Minori Osservanti, Zoccolanti, Terziari, Terziarie, Cappuccine, Clarisse....
Di tutti codesti proseliti innumeri del Santo, moltiplicatisi per il mondo, questa Basilica è stata la culla venerata: per tutti essa è tuttora il cuore della terrena patria e il centro stesso della vita.