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di questi era Leone XIII, allora vescovo di Perugia — ebbero tutti vita lunghissima. Ma oggi, nessuno può più toccare la spoglia sacra. La pietà dei fedeli si accontenta di ricevere dalle mani della Clarissa che accompagna i visitatori giù nella cripta, una medaglia sacra che ha toccato l’urna dove la salma santa è chiusa.

Era bella Chiara d’Assisi! Il suo ritratto, dipinto dal Cimabue, e conservato nella cappella a sinistra della grande chiesa spoglia e nuda che copre la sua tomba, ha una dolcezza d’espressione già celestiale, manca della rigidezza comune a tutte le figure dei primitivi, è morbido e sereno, luminoso e vivo. È d’altronde, la sola cosa artisticamente degna di "nota in tutta la chiesa fredda e austera, se se ne toglie il Crocefisso che secondo la tradizione parlò a San Francesco — un Cristo del XII secolo dipinto su legno, prettamente bizantino, magro, ossuto, impressionante. Le quattro braccia della Croce si allargano in quattro pannelli quadrati che fanno sfondo e che portano dipinte lunghe teorie di figure femminili ieratiche. Una copia di questo Crocefisso, che tanta parte tiene nella storia francescana, è conservata nella Chiesa inferiore di San Francesco