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nice mistica, per elevarsi, per raccogliersi, per pregare.

L'illusione è questa: che la vita non debba, non possa avere qui altra espressione che la preghiera, non altro dovere che la meditazione, non altro scopo che l'attesa dell'ora suprema che deve liberare l'anima dal peso del corpo, dai ceppi della materia.

Della suggestione della vita interiore Assisi è tutta impregnata; la clausura vigila sulla soglia dei suoi conventi, ma la città è tutta un convento e la vita monacale vi appare la sola perfetta. Più intensa si fa, questa impressione, nella notte, quando sul sonno degli uomini vigila il silenzio e nella grande ombra azzurrognola diffusa, il chiaror limpido delle stelle disegna soltanto profili di chiese, arcate conventuali, braccia aperte di croci, freccie di campanili, e la volta celeste immensa, tempestata da milioni di luci tremole, irrequiete, frementi, vive, appare vicinissima, chinata a baciare con particolare dilezione questa terra sacra, ad avvolgerla tutta in una grande carezza protettrice, a porgerle il conforto di una fede che diventa troppo evidenza, in quest’ora, per essere ancora virtù.