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testina bruna della piccola sposa e la linea deliziosa del suo flessuoso busto procace.
Lui, se n è accorto perfettamente, ma ha taciuto. Tanto ha taciuto che il suo silenzio si è mutato in broncio. Dopo colazione, su nella loro camera, la piccola sposa gli si è avvicinata e gli ha cinto il collo con le braccia. Era irresistibile; così la pace è stata presto fatta, ma dopo la pace sono venute le recriminazioni.
— Non voglio che ti guardino!
— A me lo dici? che colpa ce n'ho, io?
— Sei tu che provochi!
— Io???
Anche i grandi occhioni sbarrati aggiungono al punto d’interrogazione.
— Tu. Mica apposta, lo so. Ma perchè ti metti quel vestito così attillato? Sembri nuda sembri.
— Oh!
Un’onda di porpora sul bel viso pallido.
L’indomani, è una camicetta troppo trasparente che viene incriminata, poi un cappello troppo ardito, poi un paio di scarpini troppo scollati, poi, la pettinatura troppo vistosa della piccola compagna.
Una sera, stanca, ella gli grida:
— Finiscila, brutto geloso!