Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/265

258

Di veneziano, al Venedig, non c’è che un bacino d’acqua chiusa fra due terrazze di caffè e dove, nei bei pomeriggi domenicali estivi, quattro parodie di marinai eseguiscono delle burlette, che pomposamente vengono chiamate giuochi marinareschi e che consistono nel tentativo reciproco di buttare in acqua il proprio compagno, rovesciandolo con un colpo di pertica dalla barchetta dove si tiene ritto. La burla è innocua perchè le acque del bacino sono così poco profonde che neppure un suicida di buona volontà riuscirebbe ad annegarvi; ma il pubblico che affolla le terrazze dei caffè si diverte un mondo e soverchia col commento, clamoroso anche la musica degli Zigeuner che accompagna le vicende della singolar tenzone.

Dei trenta ritrovi che il Venedig riunisce, almeno cinque sono destinati all'operetta e in ciascuno, di domenica, si danno almeno tre rappresentazioni. Ecco un programma: alle 5, Frühlingsluft, Primavera scapigliata; alle 8, Miss Hook von Holland; alle 11, Frau Luna. Ogni ora ha il suo pubblico speciale, semplice e bon enfant quello delle cinque — più selezionato quello delle 8, costituito già in gran parte da forestieri, da curiosi, da osservatori — specialissimo quello delle 11, dove entrano tutti gli elementi nottambuli della gran capitale.