Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/255

248

giornalista che ha ucciso in duello un ufficiale, col quale s’era battuto per ragioni d’amore.

— Per questo ha l’aria così malinconica — dice una piccola bionda, che stanotte lo sognerà.

In realtà, la malinconia del direttore-proprietario dell’Eco di Piavole è soltanto preoccupazione, come il suo volontario esilio è dovuto a una ragione meno poetica d’un duello ma assai più impellente: una querela per diffamazione a mezzo della stampa.

Non importa: per qualche giorno egli è un eroe agli occhi e nel cervello di tutto un piccolo mondo femminile.

Per gli uomini, no. Il luganese è pratico, sa la storia, e sopratutto ha per se l’esperienza. Nel suo concetto, il forastiero, cioè Vitaliano, è una piaga per il paese. Una piaga fatale, inguaribile, che egli accetta con rassegnazione ma non senza un perpetuo intimo senso di rivolta. L’esperienza gli ha insegnato che raramente perviene qualcosa di buono da oltre il il confine, e molto spesso, troppo spesso, invece, giunge della merce avariata.

Nessuno gli potrebbe dar torto: è troppo vero che oggi la

«libertà va cercando ch’è sì cara»