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In terra libera
Lugano, settembre ’909,
Ogni anno, all’avvicinarsi delle vacanze, mi propongo:
— Ah, stavolta, niente Svizzera; andrò nell’Umbria a satnrarmi di verde e di nostalgie mistiche; a Venezia in cerca dhmo stato d animo armonizzante con tutti i toni bigi, i toni cernii, i toni lividi della laguna e delle fondamenta; in Sicilia a far provvista di visioni di bellezza per dodici lunghi mesi; andrò in montagna, andrò in campagna, andrò in riviera ma non a Lugano.
E ogni anno, il fascino della piccola città mi riprende; non il fascino esteriore della sua bellezza che pure è innegabile; ma un altro più serttile e più forte, sprigionantesi, direi quasi,