Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/242


235

naie tipo di bellezza molle e pura che ha fatto, di queste snelle e pallide figlie dell’acqua dalle brevi chiome e dal nobilissimo occhio aperto sul sogno, l’ideale della femminilità.

Certe meravigliose testine, d’una purezza di disegno classica, piegate leggermente, con grazia infinita, sotto il peso troppo greve dei capelli morati, dei capelli biondissimi, dei capelli tizianeschi raccolti sopra la nuca alla maniera delle statue greche, sembrano davvero staccate da una tela del Veronese.

Sotto l’ampio e lungo e caratteristico scialle nero dalla ricca frangia serica, che scende dietro sino a terra e vien raccolto sul seno in un atteggiamento di civetteria pudica e squisita, s’indovinano le figurine tutte snelle, tutte flessuose, tutte piene di grazia e incantevolmente care.

Creature d’amore per eccellenza, create per figurare in questa cornice galeotta, per abbandonarsi mollemente nelle gondole nere quando, al tramonto, l’aria si satura di musica e di carezze e la laguna trema e palpita sotto il bacio delle stelle. Creature d’amore e di languore.

Ecco, esse muovono sotto il sole, lungo il gran viale bianco tra il verde, con quel parti-