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guardano curiosi la ligurina vestita di bianco ritta a poppa, sullo sfondo delle acque, col viso rigato di lagrime e inondato da una luce sovrumana.

Ella non se ne avvede: è rapita. L'anima sua è lontana, lontano è il suo desiderio, palpita lontano la sua vita.

È l'amore che passa sul lago.

In treno.

Ella s’è scelta con molta calma il migliore fra i posti liberi dentro uno scomx)artimento di prima classe, occupato soltanto da tre viaggiatori. Ha fatto collocare comodamente il suo bagaglio e ora, con molta calma, i)rocede alla propria toeletta. S’è tolta lo spolverino, e l’alta figura slanciata, flessuosa ma nervosa e solida, appare elegantissima, piacevolissima nella leggera blusa di seta scozzese sopra la pratica gonnella tailleur. Ha sostituito al cappello un berretto inglese, che le dà una lieve aria provocante, senza toglierle nulla in femminilità, e si specchia — faute de mieux — nel viso dei suoi compagni di viaggio.

L'espressione di quei tre visi è identica e dice ammirazione.

Ella sorride dentro e ripensa. È soddisfatta del suo breve soggiorno a Lucerna: il tempo