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sivo privilegio dell’uomo di scegliersi la donna che più gli piaccia? E viceversa, chi è che presta più fede alla fanciulla, quando afferma che essa è costretta ad aspettare il marito?


In fondo, è precisamente il contrario che avviene. Tutta l’arte di una vita femminile si riassume in un giuoco incessante di seduzione, diretto agli occhi e al cuore dell’uomo, ai suoi sensi e al suo sentimento. Tutte le armi di cui una donna può disporre: bellezza, eleganza, intelligenza, grazia, abilità, sono affilate e temprate a quello scopo unico. A quindici anni, quando, cioè, l’uomo esce appena dalla puerizia e ancora dormono in lui senso e cuore, e della vita lo attira soltanto l’aspetto esteriore eroico e soltanto lo spronano curiosità di conoscere e istinto di divenire, la donna ha già pronte le sue armi per la sua battaglia e ha già appreso, istintivamente, l’arte di adoperarle. A venticinque, quando il bisogno di crearsi una famiglia nasce appena nell’uomo, ella è già da dieci anni sulla breccia e non v’è stata inutilmente. Se ancora nessuno ha risposto al giuoco delle sue occhiate, che sanno