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il costo della vita aumenta in una proporzione vertiginosa? Tutti quanti abbiamo, in proposito, una non lieta esperienza personale convincente.

È raddoppiato il prezzo dei generi di prima necessità e quadruplicato quello degli articoli di lusso.

Venti anni fa si pagava il pane 28 centesimi il chilogrammo e 2 lire la carne di vitello e 2,80 il burro e due soldi un cavolo. Per 500 lire all'anno si aveva un discreto appartamento luminoso pulito, civile. Con 60 lire si faceva un vestito carino, con 25 si comperava un bel cappello, magari con una mezza amazzone, con 15 un paio di stivaletti di pelle di capretto, con 10 un busto decente.

Oggi, il pane costa da 45 a 60 centesimi; la carne di vitello, 4 lire al chilo; 3,80 il burro; sei soldi — a Genova — un cavolo. E per l'appartamento che 20 anni fa valeva 60 lire ne occorrono 200, e 50 per un busto che faccia la ligne e il prezzo di un cappello supera sempre le 100 lire e le scarpe di pelle di capretto valgono 25 e 30 lire al paio.

E il guaio si è che tutti vogliono le scarpe di capretto, che tutte aspirano al cappello di moda che vale tre cifre, che nessuno può più fare a meno del busto sylphide e del vestito dal taglio elegante.