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spesso, per il pranzo. Ma è il marito che ci tiene al pranzo domestico. Che succederebbe d’un povero stomaco condannato sempre alla cucina del restaurant?



Questione di benessere, dunque; questione d’igiene, non già di poesia. Il bon ton moderno ignora o rinnega la poesia della casa. Ancora esso la permette come un pied-à-terre come un vestiario dove rapidissimamente si passa per mutar di vestito, per tuffarsi in un bagno ristoratore, per respirare un attimo fra due periodi di vertigine.

E basta. Poi, bisogna riprendere la vita che la moda permette, Che la moda esige, che la moda impone e che si riassume tutta in una parola: fuori!

Fuori: sempre sulla breccia per non essere dimenticati, per venir ricordati, per mostrare di vivere.

La casa? La casa è d chi ci sta e noi tutti sappiamo chi è che ci sta, adesso: i domestici.