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Perchè, in fondo, se le donne adorano le cose belle, le cose fragili, le cose squisite e preziose e costose che tanta parte sono della leggiadria, che possono da sole riuscire a creare una bellezza artificiale sostituente la bellezza autentica assente o sfiorita o perduta; se per ottenerle, queste magiche cose, esse passano coi loro piccoli piedi sui corpi e sulle anime, sui cuori e sui cervelli, sulle lagrime e sugli scrupoli, è unicamente perchè hanno appreso dall'uomo il valore incommensurabile, assoluto, unico della loro bellezza, perchè dall'uomo hanno saputo che essere belle è il loro solo dovere, la loro massima gloria, la scusa di tutte le loro debolezze, la condizione assoluta della loro felicità.

E fin che l'uomo considererà la donna alla stregua di codesto criterio unico, fin che egli dimostrerà di apprezzare in lei sovra ogni altra cosa la bellezza, la donna avrà perfettamente ragione di adorare il vestito, di adorare l'eleganza, di adorare il lusso e di tendere a conquistarlo attraverso tutti gli sforzi.

Fin che l'uomo vorrà che così sia — fin che egli non ci faccia l’onore di saper vedere dietro il nostro viso la nostra anima — fin che non ci renda la giustizia di saperci considerare qualcosa di più e di diverso della graziosa bambola creata per deliziare i suoi occhi.