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tura che vi anela, essa non esita, la piccola creatura, a superare il contrasto a prezzo di qualsiasi sacrifizio subito e imposto.
Le piccole mani demolitrici.
Questo dettaglio trascurabile è dunque la bellezza stessa, l'artificiale bellezza femminile che sostituisce la bellezza vera e la vince col fascino della sua audacia; è dunque, questo dettaglio trascurabile l’espressione più diretta della psiche femminile.
Ma esso è inoltre qualche cosa di più: l'idolo pel quale milioni di donne si perdono, il piccolo dio mostruoso e implacabile al quale milioni di donne sacrificano sentimento, cuore, dignità, onestà, il pudore proprio, l'onore altrui, le fatiche oneste, i disonesti profitti: il piccolo dio feroce che sa ogni sorta di lagrime e gli egoismi implacabili e le aridità disperanti e le incoscienze delittuose.
Ai piedi di questo idolo si svolge la lotta per la conquista di quella possente arma di dominio che è il lusso e la lotta diventa spesso dramma, diventa follia, diventa tragedia.
Tragedia e colpa.
Ma colpa che non è senza giustificazione.