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professione estetica deve costantemente vivere ed essere vissuto sotto l'imperio della bellezza anche tradotta in fascino muliebre. Un’affermazione che classifica Roberto Bracco fra quella categoria di uomini che il vestito femminile subiscono e sentono senza vederlo, che non sanno distinguere in una ricevuta impressione di bellezza la parte dovuta alla natura e quella che l'artifizio può rivendicare — che il quadro e la cornice considerano un tutto armonico inseparabile senza soffermarsi a ricercare quanto prestigio aggiunga questa ultima al reale valore di quello.

Categoria numerosissima, che salvo poche eccezioni si potrebbe forse estendere a quasi tutti gli uomini, pochissimi essendo coloro che posseggono le speciali facoltà d’analisi e di osservazione necessarie per dettagliare una toeletta femminile, per degnamente apprezzarla, per comprendere tutta la parte di merito che le spetta nel rilievo d’una bellezza muliebre.

Eppure, non è per queste poche eccezioni che le donne vestono, sibbene per gli uomini tutti dell’altra innumere categoria, per quelli che non sanno distinguere, che ci damano bellezza anche il risultato sapiente d’un’arte di eleganza, che nella snellezza d’una linea non