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cezione — due o tre figli non siano sufficienti alla esplicazione di codesta necessità fisiologica. Non solo: ma anche rispetto alla donna uno, due, tre figli possono essere la salvezza, la bellezza, il rigoglio. Cinque, sei, dieci, diventano la fatica, l’esaurimento, lo sfinimento, la distruzione della bellezza e della giovinezza. Essere madre non vuol già dire diventare una macchina per la funzione procreatrice.
Esistono i pericoli delle pratiche malthusiane — sostengono ancora i ginecologi. Ammettiamo. Codesti pericoli non sono tutti reali come essi vogliono far credere ed esistono oggi sopratutto perchè i ginecologi stessi ricusano di diffondere la conoscenza dei mezzi preventivi innocui; tuttavia, vogliamo ammetterli. Ma, e i pericoli della maternità non esistono, forse? on si muore di parto, non si muore di aborto non procurato, non sono strascichi terribili di maternità disgraziate certe consunzioni, certe varici croniche, certe osteomalacie, certi disturbi locali innumeri e dolorosi? E non basta la visione di tutto il terribile armamentario chirurgico sciorinato nella vetrina d’ogni ginecologo a dimostrare i terribili pericoli annessi alla maternità?