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fanatici della fecondità si dichiareranno soddisfatti.

— Che fare? — dite ancora voi. — Proibire il matrimonio a tutti coloro che non possono garantire di possedere la capacità fìsica ed economica a procreare? Imporre ai coniugi non benedetti da almeno cinquecento lire al mese di rendita la cessazione d’ogni rapporto che potesse avere per conseguenza la comparsa di un quarto figliuolo, per esempio, quando la famiglia ne conti già tre?

Ipotesi assurde.

In qualche famiglia, il terrore di veder crescere la figliuolanza arriva effettivamente al punto da consigliare ai coniugi la rinunzia spontanea a ogni rapporto amoroso. Le conseguenze di simili determinazioni si indovinano: poichè la castità assoluta è impossibile in un uomo giovane e sano normalmente costituito, il marito riprende a poco a poco le sue abitudini di scapolo mentre la moglie si fa triste, irascibile, isterica. E la felicità della famiglia sì muta in un inferno.

Più spesso il marito suggerisce e la moglie accetta l'impiego di artifizi che scongiurano sì il pericolo del figlio, ma che sono, viceversa, gravi di conseguenze prossime o remote tribu-