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Ammettete o non che se ogni matrimonio dovesse venir benedetto dalla bellezza di una dozzina di figlioli, questa benedizione assomiglierebbe assai, nei suoi effetti, a uno spaventoso cataclisma? Immaginate suddivise per quattordici bocche per dodici o anche soltanto per otto le 250 o le 200 o le 150 lire che costituiscono lo stipendio del capo della famiglia, la maggiore o l’unica delle entrate, quella che non solo deve bastare per saziare lo stomaco di tutta la famiglia ma ancora per pagare il padrone di casa e il sarto e il calzolaio e il libraio quando i ragazzi saranno grandi e andranno a scuola?
— Ma — dite voi — le famiglie che hanno sei, otto, dieci, dodici figli, sono rare.
— Rare, no. Ammettiamo che costituiscano la minoranza. Questo avviene perchè la maggioranza s’è decisa da un pezzo a intervenire nella spontaneità della natura rapporto alle conseguenze dell’atto creativo e, senza aspettare i precetti del neo-malthusianismo, lo pratica come sa e come può, vale a dire, quasi sempre, male.
Se ogni coppia coniugale risultante di due