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verrebbe richiedere solidamente tutte le finestre, fogne, e aperture di ogni genere che esistono nelle sponde, per modo che fosse tolta ogni comunicazione tra l’Arno, e la città; ed all’effetto di disturbare meno che sia possibile le fabbriche col passo di questo emissario, io credo che il suo andamento anche più retto potrebbe essere per la Via delle Torricelle, Corso dei Tintori, Canto agli Alberti, Via dei Neri, del Leone, Piazza del Grano, e traversando gli Uffizi sotto all’Arco per Via Lambertesca, Borgo SS. Apostoli, Santa Trinità, Parione, Borgo Ognissanti e Via del Prato, volgendo negli orti a sinistra presso la porta di questo nome, quando non fosse creduto meglio profittare della nuova progettata prosecuzione della Via Vacchereccia, nel qual caso dalla Via del Leone proseguirebbe per quella della Ninna e Piazza del Granduca, parallelamente alla Loggia dei Lanzi.

La sezione da dare a questo emissario che munirei di cateratte, una alla presa d’acqua, l’altra alle mura presso la Zecca, potrebbe essere di braccia 6, e più ancora comportandolo la larghezza delle strade per le quali dovrebbe percorrere, e questa sezione potrebbe essere ridotta a braccia 7, dal principio di Borgo Ognissanti fino alla Porta al Prato, da dove potrebbe tornare ad essere scoperto, malgrado che la massa delle acque in tempo di pioggia, venisse aumentando al che supplirebbe l’altezza dell’emissario che anderebbe a farsi maggiore a proporzione della sua pendenza, potendo anche ridursi a braccia 8, dalle mura in poi.