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Ora favorito lo sgombro delle materie dall’alveo con lo sbassamento della pescaja d’Ognissanti, con la demolizione dello scalo della Porticciola alla Piazza delle Travi, con le modificazioni alla pescaja di S. Niccolò col ritiro della montata destra del ponte sospeso S. Ferdinando, con l’esportazione delle più grosse pietre per fabbriche, e per fornaci, con la formazione, e impiego dei masselli, e con lo artificiale smovimento dei greti, ove sia riconosciuto opportuno dopo gli enunciati provvedimenti, io credo che per gran parte sarebbe raggiunto lo scopo di meglio sfociare in Arno le acque delle fogne; ma quando si volesse più radicalmente a ciò provvedere, ed assicurare viemaggiormente dai trabocchi dell’Arno la nostra città per un corso di secoli, ritengo che l’apertura di un emissario, diversivo, entro cui venissero riunite le fogne tutte della parte settentrionale della città, come proposi con mia Memoria de’ 10 febbrajo 1845, sarebbe il più efficace modo di conseguire l’intento col doppio scopo igienico di una maggior nettezza, potendovi introdurre una porzione di acqua dell’Arno al suo incile che dovrebbe instituirsi in adattata località presso la pescaja di Rovezzano, condursi in prossimità della Zecca, e traversando Firenze portarne lo scarico, o nel fosso macinante, o in punto più basso fino all’Arno, secondochè un’accurata livellazione potesse consigliare compatibilmente con la maggiore economia della spesa.

Adottando questo partito che sarebbe sicuramente il migliore, e la cui idea non è nuova per noi, con-