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spetto della sorveglianza che si pratica per la loro conservazione, non siano per rinnuovarsi? La natura è la stessa, mentre noi abbiamo all’opposto ragioni potentissime per indurci a temerla di più poiché di fronte alle condizioni materiali dell’Arno, che sono presso che le medesime dei tempi andati le cause delle inondazioni crescono sempre per lo sfrenato diboscamento dei monti, per il dissodamento delle valli, per la trascurata formazione di serre nei seni montani, e per il conseguente inevitabile rialzamento degli alvei nei fiumi, che comunque voglia impugnarsi anche da soggetti versatissimi nell'arte idrometica, pure è un fatto che si verifica progressivo e minacciante pericolo, come in futuro si avrà luogo di meglio conoscere sulla livellazione che con saggio provvedimento è stata fatta di tutto il corso dell’Arno, ad insinuazione dell’onorevole idraulico del nostro tempo Commendatore Alessandro Manetti.

Molto vi sarebbe a dire su questo argomento, imprendendo a ragionare dell’Arno dalla sua sorgente, fino al mare; ma essendone stato lungamente trattato da celebri uomini, come Viviani, Perelli, Manfredi, Grandi, Castelli, Guglielmini, Mayer, Ximenes, Morozzi, e vari altri, limiterò le mie riflessioni su quel tratto che Firenze attraversa, e dividerò in due articoli questa mia memoria.

Avrà per oggetto il primo di provare l’alzamento del letto del fiume, e di enumerarne le cause.

Comprenderà il secondo i mezzi atti a provvedere