Pagina:FirenzeartigianaDelLungo.djvu/71


nella storia e in dante 61

cotesto Poema. Poema, che sotto l'ideale della giustizia divina, fulgente d'ogni bel- lezza, d'ogni bontà, e del vero che n'è l'es- senza, costringeva a gastigo tutte le umane miserie e le iniquità, le viltà e le violenze, le deficienze e gli abusi: che di quell'Iddio, giusto retributore di là dalla vita, costi- tuiva nella vita mondana ministri, spiri- tuale il romano Pontefice, temporale l'Im- peratore pur sempre di Roma, di Roma eterna, cardine della storia umana ; ma sotto i due grandi maestrati lasciava in- tatte, come le libertà dell'arbitrio volitivo meritorie 36 ), così le libertà popolari ine- renti originariamente al Comune italico 37 ), del quale faceva il Poeta esaltare dal suo Cacciaguida le virtù domestiche e i fasti cittadini 38 ). E il popolo, nel cui idioma, anteposto al latino dei dotti, era scritto, avrebbe sentito, quel Poema esser cosa sua, e ne avrebbe fatto il libro della na- zione.