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Volgar fiorentino che dette le forme legit- time, sole adequatamente eloquenti ; sole che potesser servire agl'intendimenti per- sonali di Dante, a' suoi ricordi, alle sue speranze, a' suoi rammarichi, alle sue ven- dette 34 ). Fu il Volgar fiorentino di questo popolo artigiano, col quale e coi «buoni cit- tadini popolani e mercatanti », seguitatori di Giano della Bella, egli, uno de' « buoni uomini nobili di sangue » , « s'era raunato » sotto il gonfalone della Giustizia 35 ), dopo aver combattuto, milite di cavallata, nella guerra guelfa di Toscana: fu la viva baliosa lingua, a tanto avvenire dal Poema di Dante preconizzata, così come sonava sulle boc- che di questo popolo artigiano, pel quale egli avea seduto orator ne' Consigli e magi- strato in Palagio; e mandatone, in una tra- gica ora, ambasciatore al Pontefice, aveva da quell'ambasciata numerato i suoi passi nelle vie dell'esilio, e da quel Pontefice la serie dei destinati alle giustizie inesorate di