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Natura, che, secondo la teoria dantesca, imprime al lavoro, dico al lavoro manuale e lucrativo, la dignità, la santità, di opera preordinata ab eterno agli avanzamenti della umana famiglia, lo nobilitava tal- mente, che qualunque anche più squisita manifestazione dell'intelletto e del senti- mento, qualsiasi espressione sensibile di quel mistero gentile che è la bellezza nelle creature e nelle cose diffusa, qualsivoglia neir affiguramento del bello più alta vit- toria di conseguito ideale, non degradava dalla sua degnità, ad essere considerata come funzione di lavoro. Ora, non ci al- lontaniamo troppo dal vero a dire che quella teorica parificazione di arte utile e arte bella, arte procacciativa e arte imitatrice o figurativa, fu cosa di fatto nella Firenze del Medioevo e del rina- scimento. « Casamenti bellissimi pieni di molte bi- sognevoli arti, oltre alle altre città d'Ita-