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nella storia e in dante 27

sorzio sono pareggiate a quelle dei poteri supremi, e la loro nobiltà alla nobiltà del blasone. L’imperatore, il re, il magistrato, il barone, il cavaliere, fanno schiera con gli esercenti le arti, e hanno comune con essi il «pregio», l’onore, dell’adempimento dei respettivi uffici.

IV

Noi ricordiamo tutta questa storia gloriosa, di lavoro e di civiltà, di pensiero meditante e di forza operante, di manualità e di poesia, la ricordiamo, o Signori, nel luogo che la vecchia Firenze abbia a ciò meglio destinato e più degno. Perocché qui, nel bicipite fabbricato che la Società Dantesca Italiana e la Lectura Dantis han fatto suo; in queste due torri, non senza significato ancorché senza intenzione e senza avvenentezza congiunte, - la torre