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nella storia e in dante |
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pochi giorni morrà. Lo ucciderà una scot- tatura a un piede, fattasi a una stufa o ba- gno, perchè questa gì' impedirà la consueta sua passeggiata di tutte le mattine nel ve- rone che è sul didietro del palagio da lui costruitosi in Via maggio. Il verone è lungo quanto tiene tutto il palagio, e vi rispon- dono tre grandi camere; e il vecchione lo suol passeggiare ogni mattina, tanto che gli paia aver fatto tre miglia; e poi asciolve, cioè fa la sua colazione : e l'asciolvere suo non è meno di due pani, come gran man- giente (questo è il linguaggio del tempo) gran mangiante eh' egli è. Morirà così. Sdraiato sul letto, e presentendo la sua fine per questo essere impedito del con- sueto esercizio, egli, nel giorno che il suo figliuolo Filippo mena in casa la seconda moglie monna Gemma de' Pulci, dopo aver partecipato, durante la giornata, all'alle- grezza delle nozze, fino a dire che il più al caso di ripigliar moglie, per averne cor-