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56 Firenze sotterranea

par che cessi di averne una, e diventi un numero, una macchina. L’uomo, figliuolo di Prometeo, l’uomo fatto a immagine di Dio, il proclamatore de’principii dell’89; il gran vociatore di eguaglianza, il sublime democratico, dice alle poverissime donne che nascono in condizioni sì tristi: mangerai il pane, soltanto a prezzo del tuo disonore. Vuoi vestire, nutrirti, vivere; e speri che noi ti soccorriamo? Avvilisciti, se non vuoi morire di fame! Ma a educare le figliuole degli scellerati, a preservare la loro innocenza dall’essere contaminata, a impedire le funeste agglomerazioni, per cui si propaga la malvagità, non abbiamo tempo, nè voglia di pensare!... Chi è nel pericolo, se ne cavi da sè: la società ha troppo da fare, per badare alle anime che si perdono!

Uscito di prigione, il C...te non trova più la figliuola, e si accomoda alla perdita; ma caccia l’espertissimo ladro, il giovinastro, che avea per amanza la ragazza. Par che tra i ladri non ci sieno patemi d’animo per melanconie d’amore!

Dopo aver visitato il C...te sono andato in un albergaccio: e, strano contrasto, nel visitare certe spelonche dovete passar accanto a edifici, che vi ricordano l’antico splendore, la prosperosa e onesta grandezza della Firenze di un tempo.