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52 Firenze sotterranea

zaffata, un soffio sì pestilenziale, che vi dà le vertigini, vi fa traballare e dare indietro.

E pur essi non sentono nulla: se ne stanno lì come tra i profumi del Rimmel!...

In una stessa casipola stanno cinque, sei, dieci ladri. Tutti sono uniti insieme da reciproca stima: ci è tra loro una gerarchia: vi sono quelli che hanno dispiegato maggior intelligenza, e hanno diritto a un maggior tributo di rispetto: le loro famiglie si visitano: i più provetti e famosi in circostanze solenni son consultati, nè rifiutano d’impartire utili lezioni.

Di tratto in tratto scompaiono venti, trenta, cinquanta; nessuno se ne meraviglia: sanno di esser tutti fluttuanti tra la prigione e i loro sordidi abituri.

Circa dugento sono ora a scontar la pena, o ad aspettar la sentenza: quando questi torneranno saranno spariti quasi tutti quelli che ora si trovano a casa, ed essi li surrogheranno nei loro domicilii, e in vari altri attributi!

È un continuo andare e venire: un flusso e riflusso: mare umano, che cambia sempre.