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Firenze sotterranea 51

corruzione: ci diamo sembiante di cristiani e siamo complici di molto male.

La Polizia entra nelle loro stanze pian piano, al tocco, alle due della mattina, spingendo le porte socchiuse; e non ne trova mai uno sveglio, russano, sbofonchiano, o dormono placidi, come se avesser compito nella giornata le più eroiche o generose azioni.

Sono sgombri da ogni pensiero: non possiedono nulla: non temono che la loro proprietà possa esser manomessa da altri!... Le famiglie di cinque o sei persone, non hanno neppure una sedia, alcune neppure una tavola. La terra è veramente la loro madre: mangiano seduti in terra, stanno per terra allorchè tengono conversazione, riunione di famiglia.

Di tavole non han bisogno, poichè manca loro la roba da posarvi: non han neppure un bicchiere; in cinque o sei bevono ad una bottiglia sbreccata, a un fiasco sbocconcellato, l’acqua che pigliano qua e là, non avendo arnese per attingerla ai pozzi.

E impossibile veder più spaventosa miseria: non si comprende come possano respirare, dormire, vivere nel puzzo orrendo di quei covili. Allorchè aprite uno di quegli uscetti, n’esce una