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Firenze sotterranea 43

collo per gli orti. Sbucavano le loro teste contraffatte, accigliate, arruffate dal muro non molto alto del piazzale; allettavano i soldati con le loro bagascie: li sviavano (poiché ci sono donne capaci di attentare anche al pudore de’granatieri!). Pare che uno o due soldati, di cervello leggero, si buttassero di là dal muro e in buona fede, sol per amor di bagordo, si raccozzassero con manutengoli e ladri, ma scoperti, la severità della disciplina credo gli avrà dissuasi dal tentar nuove scorribande!

I superiori sono stati costretti a non servirsi più di una parte del piazzale.

Così anche ai soldati, che vengono in Firenze, si danno sì buoni vicini!

La prima volta ch’io andai in quel quartiere sacro a Mercurio e ad altre Dee, fu di pieno giorno: verso le quattro. Ero accompagnato da un amico della corda. Mi guardavano sospettosi, e un po’ minacciosi: alcuni con ironia, altri con curiosità. Si accostarono due, poi tre, venti, cinquanta.... Mi guardavano alcuni lo spillo della cravatta e la catena dell’orologio con un volto, in cui era facile leggere il desiderio.... Visitai alcune case: la folla di gente sbricia, sbraculata, sbrandellata ci seguitava per tutto.