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42 | Firenze sotterranea |
Essa ha adempito il suo dovere, e basta, e Dio liberi se si attentasse a resuscitare per venirci a domandare un ringraziamento!...
Hanno tali comodità i malfattori, che arrivano a scorazzare impuniti dalle mura di San Rocco, ove alcuni hanno i loro covi, sino alla Caserma di Cavalleria, che è accanto alla chiesa del Carmine.
Un famoso ladro, laggiù dimorante, notti sono inseguito dalla Polizia, arrivava allo scuro, percorrendo un lungo tratto di orti e di tetti allo stambugio di un suo amico; ma il compare, che egli non avea veduto da qualche tempo, quella notte si trovava in prigione, nè potea rispondere a’ suoi cenni, o dargli ricetto. Il ladro ricalò allora arditamente fin sul tetto delle scuderie della Caserma e dormì addopato a un abbaino, sotto una larga grondaia.
La Caserma di Cavalleria risentì un tempo i pessimi effetti di una sì turpe vicinanza.
Serie cose sarebbero accadute tra gli squadroni che vi furono sino ad ora acquartierati e la malnata genìa, se con saviezza esemplare gli ufficiali non avessero vigilato.
I bricconi spinsero un tempo l’audacia ad avvicinarsi entro la Caserma, andando a scavezza-