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Firenze sotterranea 41

è così grande; e pure vi corrono spesso anche di notte con una agilità e una fortuna la quale manca sovente a infelici operai, che piombano da punti elevati e muoiono miseramente.

Il quartiere, di cui parlo, è così esteso e propizio ai malviventi, per l’agio che porge loro di balzare in pochi secondi da un punto estremo all’altro, che un contumace può rimanervi incolume eziandio per settimane e di là spiccare il volo e mettersi in salvo.

La Polizia è brava, ma a Malborghetto, alla Sacra, al Campuccio, lungo le mura di San Rocco, in quel metodo d’inseguimento nulla, o poco può: a molti agenti insieme non è dato di mettersi a saltar muri, terrazzi, nè di sapere in quel laberinto di ragnaie, di serpai, di ortaglie, di corti, di capannacce, la direzione che ha preso il furfante.

Un agente solo non può arrischiarvisi, perchè i tristi sono aiutati da innumerevoli compagni, da manutengoli; e l'agente, preso in qualche cupa strozzatola, assalito magari da cinque o sei persone, o a tradimento, è esposto a lasciarvi la vita. Una povera guardia vi fu ammazzata non è già molto. Però tali fatti sono insignificanti: che cosa importa che una guardia muoia per assicurare la quiete dei cittadini?