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36 Firenze sotterranea

ad un limite estremo, e al limite più appartato di Firenze, alla Sacra, a Malborghetto, alle vie del Campuccio e del Leone: se vi conduco per quelle strade che non hanno sbocco, dove infuriano, si scatenano le malattie, le miserie, i delitti, voi crederete che a me talenti l’andar immaginando cose orride e colorirle con la fantasia.

Ma no, vi racconto cose che a me stesso non sarebber parse credibili, se non le avessi vedute! Vi dico che bisogna estirpare un’ulcera, la quale contamina la pura e serena bellezza di Firenze. E ci vuol ferro, ci vuol fuoco! — Date aria, date luce: in Firenze ci sono migliaia di persone, che vivono fuori delle stesse condizioni della vita, senz’aria salubre, in covigli da disgradar quelli delle bestie: ci sono torme di gente, che non ben si ravvisa se siano uomini o bestie.

Date aria, date luce! Il che vuol dire: date salute, moralità. Singolare condizione! Firenze vede trascurata, negletta, come se non esistesse, la sua questione più vitale.

Andiamo dunque oltre per le vie infami. E ponete ben mente che, come vi ho detto, una pie-