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24 Firenze sotterranea

in casa. Dico casa, ma dovrei dire, come delle altre: spelonca. Le porte sono aperte: chiunque può entrare. Tutt’al più alcune hanno un nottolino interno, che si alza e si abbassa tirando uno spago viscoso, untuoso, il quale, o bella e profumata lettrice, non osereste toccare!...

Ognuno può entrare, sì, ma osereste voi, o bella lettrice, osereste voi, o azzimato bellimbusto, voi, uomo elegantissimo, entrar soli nel pien della notte in que’ covili di uomini infami, dove si trovano perfino giovinetti di diciannove anni, che hanno commesso i loro tre e quattro reati di sangue?

Dunque, come vi diceva, il giovane ufficiale della Polizia muoveva il suo lume intorno al canile su cui dormiva tutta quella gente di mal nome.

— Guardi! — mi disse; e mi accennò un bambino di quattordici anni, profondamente addormentato, tutto nudo e con la testa penzoloni a’ piedi del letto.

Il lume rischiarava la faccettina del bambino, magrolina, pallida, quasi serena.

— C’è qualche cosa di straordinario?— dissi io all’agente di Polizia.

— Vede: questo bambino ha già subito dodici condanne!! —